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domenica 29 giugno 2008

I primi precursori della vita dallo Spazio?

Per la prima volta in assoluto gruppi di scienziati Europei ed Americani hanno confermato la possibilità che importanti componenti chimici, fondamentali per la costruzione delle prime molecole di DNA e RNA, possano aver avuto origine al di fuori della nostra Terra, nello spazio. Nelle loro ricerche pubblicate nel "journal Earth and Planetary Science Letters", forniscono evidenza che il materiale grezzo per la vita possa essersi originato anche fuori dal nostro pianeta (immagine, fonte NASA).

Nel 1969 in australia cadde un meteorite a cui fu dato il nome di meteorite Murchison. Ebbene, all'interno di alcuni suoi frammenti sono state recentemente trovate molecole di Uracile e di Xantina, precursori queste delle molecole che compongono il DNA e RNA, e che sono conosciute come nucleobasi.

I vari team di scienziati hanno fatto esperimenti per verificare se tali molecole avessero "contaminato" il meteorite dopo che questo fosse giunto sulla Terra, e le analisi hanno mostrato che che le nucleobasi contengono una forma "pesante" di carbonio, che può formarsi solamente nello spazio, fornendo così la prova che tali materiali non hanno origine terrestre.

Tra 3,8 e 4,5 miliardi di anni fa, un grande numero di rocce simili al meteorite Murchison caddero sulla Terra, nel periodo in cui si stavano formando le prime forme di vita sul pianeta. Questo pesante bombardamento avrebbe così fornito questo "materiale meteoritico" in abbondanza nella superficie della Terra ed anche di Marte.

"Noi crediamo che la vita primordiale possa aver utilizzato queste nucleobasi dai frammenti di meteorite per utilizzarli nella codifica genica che ha poi consentito loro di trasmettere le loro caratteristiche di successo alle generazioni future", sono le parole dell'autore principale della ricerca, Dr. Zita Martins del Dipartimento di Scienze della Terra ed Ingegneria all' Imperial College di Londra.

E poichè le meteoriti rappresentano quanto è avanzato dalla foramzione del sistema solare, componenti fondamentali per lo sviluppo della vita (e vita complessa) potrebbero essere letteralmente disseminati nel cosmo.

Una ipotesi quindi affascinante sia per la formazione della vita sul nostro pianeta, che altrove nello spazio.

Spese spaziali nel 2007


Il grafico mostra i finanziamenti per la spesa spaziale civile relativo all'anno 2007 (sono escluse le spese per i progetti militari). La prima cosa che salta agli occhi è la Cina, a conferma del suo programma spaziale molto dinamico.

Fonte dati: Agenzia Spaziale Russa

venerdì 27 giugno 2008

Twitter direttamente su News Spazio

News Spazio cresce con un altro esperimento: è stata aggiunta una nuova sezione che visualizza in tempo reale gli ultimi Twit dal mondo Twitter. In tal modo è possibile restare aggiornati direttamente dall'interno di News Spazio. Al momento solamente alcuni stream sono presenti, questi:

  • MarsPhoenix
  • LRO_NASA
  • NASAGLAST
  • LCROSS_NASA
  • LADEE_NASA

Se questo esperimento andrà bene conto in futuro di aggiugnerne altri.
A tutti i lettori di News Spazio buon "twitting".

giovedì 26 giugno 2008

Il Senato Americano approva i fondi NASA

Il Senato americano approva all'unanimità il finanziamento per la NASA già precedentemente approvato dalla camera dei Rappresentanti (vedi questo post).

Per l'anno fiscale 2009 saranno stanziati 19,2 miliardi USD + 1 miliardo USD aggiuntivo per accelerare la capacità operativa iniziale per una nave spaziale per voli umani completamente americana + 150 milioni USD per lo sviluppo di un veicolo umano commerciale.
Il totale è di 20,35 Miliardi USD.

"la NASA ha fornito agli Stati Uniti d'America mezzo secolo di scoperte scientifiche ed innovazioni. L'Agenzia è adesso ad un punto critico e questo disegno di legge fornisce un orientamento per mantenere la NASA nel punto più alto dell'innovazione nella corsa allo spazio di questo secolo", sono le parole del presidente della Commissione Commercio Daniel K. Inouye (D-Hawaii).

In aggiunta all'autorizzazione per i fondi il disegno di legge specifica quanto segue:

  • il disegno di legge riafferma il supporto del Congresso agli obiettivi della politica di esplorazione spaziale degli Stati Uniti, includendo le attività connesse alle missioni sulla Luna e di esplorazione di Marte, ed esprime supporto sia per la cooperazione internazionale che per il coinvolgimento nelle attività commerciali di esplorazione spaziale.
  • il disegno di legge prevede una serie di disposizioni per garantire che gli Stati Uniti abbiano un accesso umano ininterrotto allo spazio. In particolare, il disegno di legge impedisce che l'Amministratore mandi in pensione lo Shuttle nel 2010 se ancora vi sono ulteriori missioni rimaste non effettuate, ed in tal caso verrebbe richiesto all'Amministratore di riferire al Congresso sui passi, i costi, ed i tempi per ricertificare lo Shuttle al volo spaziale oltre il 2010.
  • il disegno di legge esprime il proprio sostegno per il programma COTS (Commercial Orbital Transportation Services - il programma NASA di supporto per lo sviluppo di programmi spaziali privati-commerciali) e dirige l'Amministratore ad istituire un concorso per sviluppare la capacità del settore privato di lanciare nello spazio missioni abitate. Rendendosi conto che lo Shuttle dovrà andare in pensione, il disegno di legge richiede che l'Amministratore stabilisca un apposito ufficio "Space Shuttle Transition Liaison Office" per per assistere le comunità locali che saranno interessate da tale pensionamento.
  • Il progetto di legge richiede che l'Agenzia sviluppi un piano per sostenere le operazioni della Stazione Spaziale Internazionale oltre il 2015 ed assicuri che le capacità scientifiche della Stazione siano utilizzate nella massima misura. Il progetto di legge richiede inoltre all'Amministratore di stabilire un comitato "International Space Station Utilization Advisory Committee" per valutare e raccomandare la ricerca scientifica ad utilizzare in modo efficace la Stazione. Il progetto di legge istituisce un fondo di ricerca di 200 milioni USD per supportare la ricerca scientifica, includendo lo sviluppo di hardware di volo per esperimenti nella Stazione. Infine Il progetto di legge richiede che l'Amministratore pianifichi una missione Shuttle aggiuntiva per consegnare esperimenti scientifici nella Stazione.
  • Il disegno di legge allinea la ricerca aeronautica dell'Agenzia con le sfide ad alta priorità descritte nel "National Research Council's 2006 Decadal Survey" dell'Aeronautica Civile. Il disegno di legge delinea una serie di iniziative di ricerca aeronautica legati alla ricerca ed allo sviluppo di tecnologie ecocompatibili aeronautiche e di volo supersonico, nonché l'impatto dei boom sonici.
  • Il progetto di legge comprende anche studi sul settore centro pratiche di leasing, di progetto e di assegnazione di lavoro; uno studio interno all'Agenzia sui servizi di lancio spaziali commerciali; uno studio sugli effetti delle politiche di controllo delle esportazioni connesse con l'industria aerospaziale; una manifestazione di sostegno per il "Near-Earth Object Survey" (monitoraggio degli oggetti vicini alla Terra) per rilevare e identificare oggetti in prossimità ella Terra.
Questo più o meno è quanto riportato dal sito Spaceref. Non essendo un addetto ai lavori in materia di politica spaziale, mi sembra tuttavia che vi siano molti contenuti estremamente positivi verso l'Agenzia Spaziale Americana e di riflesso verso l'intero settore spaziale (immagine, fonte NASA).
Interpreto quanto sopra come una forte volontà politica a puntare concretamente su di un programma spaziale. Voi che ne pensate?

martedì 24 giugno 2008

IAC 2008 in Scozia

La più grande manifestazione del mondo sullo Spazio, il Congresso Internazionale di Astronautica 2008 (International Astronautical Congress - IAC 2008), si terrà a Glasgow, Scozia, tra il 29 Settembre ed il 3 Ottobre prossimi (immagine, fonte ESA).

Con più di 2000 delegati IAC 2008 costituisce un punto di attenzione internazionale per l'industria spaziale. Riunirà infatti scienziati, ingegneri, manager industriali e studenti per dibattere sulle nuove idee, attività correnti ed ambizioni future tra le differenti aree di applicazione spaziali.

Per maggiori informazioni fare riferimento al sito dell'ESA
http://www.esa.int/esaCP/SEMS8SRHKHF_index_0.html

oppure direttamente al sito dell'evento
http://www.iac2008.co.uk/page202.htm

lunedì 23 giugno 2008

I Robot Spaziali della ISS (parte 4): MSS (3)

(immagine, Agenzia Spaziale Canadese)

Ecco una nuova puntata dedicata a descrivere SSRMS, il terzo componente del Mobile Servicing System.


Space Station Remote Manipulator System

Lo Space Station Remote Manipulator System è stato il primo braccio robotico ad essere arrivato sulla Stazione Spaziale Internazionale. La missione Shuttle che lo ha portato in orbita è stata la STS-100, decollata il 19 Aprile 2001. A bordo c'era anche il nostro astronauta italiano Umberto Guidoni, il primo europeo a mettere piede nella Stazione Spaziale Internazionale.

SSRMS è parte del contributo canadese al progetto ISS. Esso viene anche detto Canadarm 2, poichè "evoluzione" del Canadarm, il braccio robotico in dotazione ad ogni navetta Shuttle. Rispetto al "cugino" però, SSRMS è un pò più grande e molto più versatile e potente.
Si tratta infatti di un braccio manipolatore simmetrico della lunghezza di circa 17 metri, come mostrato in foto. Ha sette giunti in grado di effettuare movimenti rotatori di +/- 270°, per un totale di sette gradi di libertà, tre per ognuna delle sue estremità (una per ogni asse X Y Z), ed un'altra nel giunto tra braccio ed avambraccio. E' dotato di sensori di forza ed equipaggiato con telecamere in prossimità delle sue estremità per compiere ispezioni visive.

Le sue due parti terminali (una del braccio e l'altra del polso) sono attrezzate ciascuna con un LEE (Latching End Effector), organo terminale che proprio come una morsa è in grado di agganciarsi a particolari punti di attracco disposti in molti siti della Stazione e detti PDGF (Power Data Grapple Fixture).
Questi ultimi oltre che aggancio meccanico forniscono a chi è attraccato energia elettrica, trasmissione dati e video.

La possibilità di agganciarsci alla Stazione con entrambe le sue due estremità conferisce a SSRMS la capacità di "camminare" muovendosi da un PDGF all'altro. E questa era la sua unica possibilità di movimento prima dell'arrivo del Mobile Transporter (MT) e del Mobile Base System (MBS). Una volta agganciato ad un PDGF del MBS il braccio robotico "si fa trasportare" da MT + MBS per tutta la lunghezza della Stazione.

I principali compiti di SSRMS sono: maneggiare, spostare, rilocare grandi payload, compresi i moduli pressurizzati durante le fasi di installazione; fare da supporto agli astronauti durante le attività fuori dalla Stazione (EVA, extra vehicular activity); posizionare lo Special Purpose Dexterous Manipulator "Dexter" in prossimità di un sito di lavoro; compiere ispezioni esterne.

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domenica 22 giugno 2008

Una spettacolare immagine della Stazione Spaziale Internazionale

(immagine, fonte NASA/JSC)

Ecco una spettacolare immagine della Stazione Spaziale Internazionale, così come si presenta dopo la missione Shuttle STS-124 (fare click sull'immagine per visualizzarla ingrandita).

La foto è stata scattata proprio dallo Shuttle Discovery poco dopo la sua separazione dalla Stazione.

Si distinguono benissimo il laboratorio europeo Columbus, il nuovo laboratorio giapponese Kibo con il suo modulo logistico pressurizzato ed il suo sistema robotico, e la navetta europea ATV-1.

Non è una bellezza?

Il tuo nome sulla Luna? Ancora per pochi giorni!

(immagine, fonte NASA)

Manda il tuo nome sulla Luna insieme alla missione Nasa LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter)!
Mancano ancora pochissimi giorni: la scadenza è fissata per il 27 giugno.

Per tutti i dettagli vai a questo precedente post:



Per avere notizie sulla missione LRO visita questa pagina:



sabato 21 giugno 2008

E' ghiaccio!

(immagine, fonte NASA / JPL / UA / Texas A & M)

Sembra confermato che le macchie bianche di Marte, già introdotte in un post precedente (questo), siano effettivamente composte da ghiaccio. A distanza di alcuni giorni parte di essere sono scomparse, come evaporate (l'immagine a destra è stata rilevata cinque giorni dopo l'immagine a sinistra e si evidenzia una diminuzione delle aree bianche). Ed i principali team di studio della missione Phoenix sono concordi nel confermare la presenza di ghiaccio sul suolo di Marte.

Un'altra possibilità emersa nei giorni precedenti era che si potesse trattare di sale, ma un fenomeno di evaporazione è assolutamente più compatibile con la presenza di ghiaccio.
La domanda successiva, "si tratta di ghiaccio d'acqua o di ghiaccio di anidride carbonica?" sembra non preoccupare molto gli scienziati, perchè CO2 può certamente formarsi su Marte, ma secondo gli esperti la temperatura ambientale presente nel sito di atterraggio di Phoenix è troppo alta per avere ghiaccio di CO2 per più di due ore.

Grande eccitazione in tutti i team coinvolti nel progetto: uno dei grandi obiettivi della missione Phoenix è stato raggiunto in così poco tempo. "E' con grande orgoglio e con molta gioia che annuncio oggi che abbiamo trovato evidenza che questo duro lucente materale è realmente ghiaccio d'acqua e non qualche altra sostanza", ha detto venerdì scorso Peter Smith dell'Università dell'arizona, responsabile scientifico della missione.

In un articolo dal sito della Planetary Society (questo) vi è anche una suggestiva animazione ottenuta sovrapponendo le due immagini.

venerdì 20 giugno 2008

Maggiori fondi alla NASA

La camera dei rappresentanti americana ha approvato lo scorso mercoledì il budget FY'09 per la NASA, innalzando di 2.9 miliardi di dollari quanto chiesto dalla Casa Bianca. L'importo totale passa quindi a 20.2 miliardi di dollari per l'anno fiscale 2009.
Il voto di 405 a favori e 15 contrari è un forte messaggio inviato alla presidenza Bush, con 181 repubblicani si sono aggiunti a 228 democratici per approvare la misura.

I membri hanno votato bipartisan per "assicurare che la NASA continui ad essere la prima agenzia spaziale nel mondo", ha detto
il repubblicano Gene Green D-Huston.

L'appuntamento adesso è al Senato per il prossimo martedì.

Fonte: Huston Chronicle

giovedì 19 giugno 2008

Un razzo russo mette in orbita satelliti americani

Un razzo russo, il vettore Cosmos-3M, metterà in orbita oggi giovedì 19 sei satelliti commerciali Americani Orbcomm. Il lancio è previsto per le ore 08:36 italiane dal Sito militare Kasputin Yar, nel sud della Russia.

Orbcomm è il primo sistema wireless commerciale globale per dati e messaggi. Il sistema utilizza satelliti in orbita bassa (LEO) per fornire capacità di tracciamento, di monitoraggio e di messaggistica a costi competitivi a/da ogni parte nel mondo. Attualmente Orbcomm opera con 29 satelliti in sei piani orbitali che forniscono copertura per tutto il globo terrestre.
Questi satelliti sono relativamente piccoli come dimensioni, appena un metro di diametro per circa 15 cm di altezza, il tutto per un peso inferiore ai 45 chilogrammi.

Il Cosmos 3M è un razzo a due stadi alimentato a propellente liquido, lanciato per la prima volta nel 1967 con all'attivo oltre 410 lanci riusciti. E' stato progettato per posizionare un carico fino a 1,500 Kg in orbita bassa, media ed alta.

Riferimento: Ria Novosti (http://en.rian.ru/russia/20080618/111160417.html)

mercoledì 18 giugno 2008

Una altro anniversario: il primo aggancio Shuttle-Mir

(immagine, fonte NASA)

Un nuovo anniversario da ricordare per il prossimo 27 giugno: in quel giorno del 1995 partì lo Space Shuttle Atlantis dal Kennedy Space Center (KSC) per la missione STS-71 (69° missione Shuttle) alla volta del primo rendezvous ed aggancio con la stazione spaziale russa MIR. Si trattava del terzo volo Shuttle all'interno del programma Shuttle-MIR, programma congiunto Russo-Americano.
Altri obiettivi della missione altrettanto importanti, non solo dal punto di vista scientifico, furono:
  • lo studio congiunto Russi ed Americani sulle Scienze della vita (Life Sciences) a bordo dello Spacelab/MIR
  • rifornimenti logistici per la MIR
  • partenza dell'astronauta americano Norman E. Thagard
  • arrivo dei due cosmonauti Anatoly Solovyev e Nikolai Budarin
Obiettivi secondari della missione furono anche effettuare filmati con videocamere IMAX e l'esperimento radio amatoriale SAREX-II.

L'aggancio dello Shuttle alla MIR di fatto portò alla creazione della più grande costruzione spaziale mai messa in orbita a quel tempo.
La missione Atlantis STS-71 si concluse con l'atterragio dello Shuttle al KSC il giorno 7 luglio 1995.

Il programma Shuttle-MIR
Ecco un veloce riassunto degli eventi principali del programma congiunto Americano e Russo Shuttle-MIR (fonte NASA):

1994 Febbraio 3 - 11: Missione Shuttle STS-60
il primo cosmonauta russo a bordo di uno Shuttle americano (Sergei K. Krikalev)

1995 Febbraio 3 - 11: Missione Shuttle STS-63
Primo rendezvous con la stazione spaziale russa MIR, fino ad una distanza di circa 13 metri, ma senza aggancio

1995 14 Marzo - 7 Luglio: MIssione Soyuz
Primo astronauta americano sulla MIR (Norman Thagard) lanciato insieme ai Cosmonauti russi Vladimir Dezhurov e Gennady Strekalov per una missione di 115 giorni sulla MIR

1995 27 Giugno - 7 Luglio: Missione Shuttle STS-71
Primo aggancio alla MIR da parte dello Shuttle Atlantis, rifornimenti ed approvvigionamento personale di bordo

1995 Novembre 12 - 20: Missione Shuttle STS-74
Nuovo aggancio alla MIR, primo volo di assemblaggio per consegnare un modulo di aggangio dotato di due pannelli solari realizzato in Russia ma finanziato dagli americani

1996 Marzo 22 - 31: Missione Shuttle STS-76
Inizia la presenza continuativa americana a bordo della MIR (Shannon Lucid)

1996 22 Marzo - 6 Agosto
il modulo russo Priroda con all'interno attrezzature scientifihe americane viene agganciato alla MIR

1996 Agosto 16 - 26: Missione Shuttle STS-79
L'astronauta John Blaha sostituisce Shannon Lucid

1997 Gennaio 12 - 22: Missione Shuttle STS-81
L'astronauta Jerry Linenger subentra a Blaha

1997 12 Gennaio - 24 Maggio
L'astronauta Linenger effettua la prima passeggiata spaziale indossando una tuta spaziale russa, ed in febbraio deve affrontare un incendio a bordo della Stazione MIR

1997 Maggio 15 - 24: MIssione Shuttle STS-84
L'astronauta Mike Foale sostituisce Linenger

1997 15 Maggio - 25 Settembre
Foale è a bordo della MIR durante la collisione con un cargo di rifornimento russo Progress, che danneggia il modulo Spektr e causa la perdita di alcuni esperimenti sceintifici. L'internvento del personale minimizza le perdite scientifiche

1997 25 Settembre - 6 Ottobre: Missione Shuttle STS-86
L'astronauta David Wolf subentra a Foale. L'astronauta Scott Parazynski ed il cosmonauta Vladimir Titov effettuano una passeggiata spaziale congiunta, la prima in cui un cosmonauta russo indossa una tuta spaziale americana

1998 Gennaio 22 - 31: Missione Shuttle STS-89
L'astronauta Andy Thomas subentra a Wolf. Il volo porta anche il cosmonauta Salizhan Sharipov alla MIR. Thomas studia metereologia, biochimica oceanica ed adattamento umano alla microgravità

1998 Giugno 2 - 12: Missione STS-91
Fine del programma Shuttle-MIR con il prelievo di Thomas e con ulteriori investigazioni scientifiche.

Con la fine del programma congiunto Shuttle-MIR si concluse la fase uno di quel piano di collaborazione internazionale la cui fase due è adesso sopra le nostre teste, volando a 400Km di altezza da ormai dieci anni il prossimo novembre: la Stazione Spaziale Internazionale, il più grande sforzo spaziale per un avamposto scientifico adibito a scopi pacifici e civili.

martedì 17 giugno 2008

45 anni fa la prima donna nello Spazio

Il 16 Giugno 1963 Valentina Tereshkova diventò la prima donna a viaggiare nello Spazio, trascorrendo due giorni, 22 ore e 50 minuti in orbita.

A bordo della Volstok 6 effettuò 48 orbite intorno alla Terra. Quello fu il suo unico volo spaziale, per lei e per le donne sovietiche che dovettero aspettare fino al 1982, quando Svetlana Savitskaya, in risposta al programma americano, compì un volo a bordo della Soyuz e sulla stazione orbitale Salyut-7.

L'anno scorso, in occasione del suo 70° compleanno Valentina Tereshkova disse in una intervista che le piacerebbe un giorno andare su Marte.

In suo onore è stato dato il suo nome ad un cratere sul lato oscuro della Luna (nella foto Valentina Tereshkova).

OBSS definitivamente sulla ISS?

(immagine, fonte NASA)


OBSS sta per Orbiter Boom Sensor System, ed è il dispositivo che dopo il tragico incidente del Columbia è stato adottato nelle successive missioni Shuttle per effettuare una verifica dell'integrità dello scafo esterno con particolare riguardo alla protezione termica, le famose mattonelle di ceramica che costituiscono l'unica difesa passiva dello Shuttle durante le fasi di rientro in atmosfera.

In pratica è una lunga asta (lunga circa 17 metri) ad una cui estremità sono montati tutta una serie di sensori, quali dispositivi visivi (LDRI - Laser Dynamic Range Imager,LCS - Laser Camera System) che hanno una risoluzione di pochi millimetri.
OBSS viene "acchiappato" dal fratello canadese SRMS (Space Shuttle Manipulator System), il braccio robotico della navetta americana, ed utilizzato come una sua estensione per scansionare tutto lo scafo esterno.

Ebbene: si è scoperto che questo braccio aggiuntivo può essere molto utile anche alla Stazione Spaziale Internazionale.
Infatti, una volta agganciato dal braccio robotico della Stazione (SSRMS - Space Station Remote Manipulator System), questo può essere utilizzato per raggiungere luoghi altrimenti scomodi. E proprio questo è successo: nella missione STS-120 è stata effettuata una "passeggiata spaziale" EVA per riparare una parte del pannello solare P6 4B. L'astronauta Scott Parazynski è stato "portato" in prossimità del punto di lavoro proprio agganciato ad una estremità dell'OBSS, che a sua volta era saldamente afferrato da SSRMS (vedi immagine).

E' dal successo di questa operazione di riparazione che è nata la possibile idea di mantenere definitivamente OBSS al termine dei voli Shuttle, termine che al momento previsto per il 2010. La discussione ha preso corpo, e adesso sono al vaglio varie possibilità, sulla base anche del punto preciso dell'OBSS in cui si vuole che SSRM effettui la presa. Tale punto dell'OBSS deve essere equipaggiato con un "giunto" di aggancio del tipo PDGF (Power Data Grapple Fixture), di cui parleremo nel post dedicato a SSRMS. Il braccio robotico della Stazione SSRMS effettuerà la presa su tale "giunto".
Attualmente esso è posizionato circa a metà della lunghezza di OBSS. Una possibile alternativa è quella di mettere il PDGF ad una sua estremità, proprio per avere la massima "prolunga".

Selezione Astronauti Europei: posticipata la scadenza

Aggiornamento: direttamente dal sito dell'ESA arriva la notizia che la data ultima per la presentazione delle domande per la selezione astronauti europei è stata posticipata di alcuni giorni, a causa di difficoltà tecniche per l'accesso al sito web dove compilare la propria candidatura.

I nuovi termini di scadenza saranno comunicati a breve nello stesso sito.

Ecco il link : http://www.esa.int/SPECIALS/Astronaut_Selection/index.html

Nuovo Aggiornamento:
L'ESA comunica che il sito web resterà aperto fino al 17 Giugno alle ore 24:00 CEST per la registrazione iniziale ed upload del certificato medico. Di lì a poche ore verrà inviata la password per procedere con la compilazione della domanda di candidatura.

Tutti i partecipanti registrati che hanno già una password avranno l'opportunità di completare la domanda di candidatura e premere il fatidico bottone SUBMIT fino al 18 giugno ore 24:00 CEST.

Il riferimento è sempre il sito ESA il cui link lo trovate nelle righe precedenti.

Ancora una volta in bocca al lupo!

lunedì 16 giugno 2008

Prolungata di un mese la missione di ATV-1

In un lungo articolo di oggi dell'ESA (questo) viene dato risalto al grande successo della prima navetta robotizzata interamente europea ATV, agganciata lo scorso 3 aprile alla Stazione Spaziale Internazionale (immagine, fonte ESA). Anche questo blog si era occupato più volte di ATV e la notizia di oggi è certamente motivo di contentezza per tutta la comunità spaziale europea.

Non solo l'ATV ha compiuto al meglio tutti i suoi compiti previsti dalla sua missione: ha dimostrato una grande versatilità per molti nuovi usi non programmati inizialmente.
In un ambiente "estremo" come lo Spazio è sicuramente auspicabile poter contare su dispositivi il più possibile flessibili ed adattabili alle più svariate situazioni che si possono incontrare.

Alcuni esempi? L'equipaggio sta utilizzando i 48 metri cubi abitabili di ATV-1 Jules Verne anche come area di riposo-lavaggio supplementare, come area-giorno durante il giorno nonchè come modulo logistico.

Inoltre, fatto molto importante, la missione di ATV-1 è stata prolungata di un mese fino a settembre, per usufruire delle sue potenti capacità di
reboosting per effettuare le correzioni di rotta periodiche della Stazione Spaziale Internazionale.

"La cabina pressurizzata di ATV offre all'equipaggio un ambiente largo, molta privacy ed inoltre aiuta a mantenere bassi i livelli di umidità della Stazione", ha avvermato Hervé Côme, ESA Direttore di missione ATV al centro di controllo ATV a Tolosa in Francia.

Alcuni membri dell'equipaggio utilizzano ATV come "zona notte", dato che i livelli acustici delle ventole per la circolazione dell'aria sono abbastanza bassi. Nello spazio è necessario mantenere sempre una circolazione artificiale dell'aria: dato che la gravità è annullata, tutto fluttua senza peso, anche l'anidride carbonica prodotta dalla respirazione. Un astronauta che dormisse in un ambiente dove non c'è un riciclo forzato dell'aria dopo poco si troverebbe dentro una "nuvola" di CO2.

Il 29 di maggio ecco ATV protagonista di un'altra attvità "non prevista": lo stoccaggio di 110 litri di acqua di condensa estratta dall'aria per il normale controllo dell'umidità della Stazione.

Tra le sue molte attività un'altra è l'utilizzo come laboratorio di ricerca per effettuare alcuni esperimenti da parte dell'astronauta Sud Coreana Yi So-yeon, lo scorso aprile.

Ancora: il 9 giugno alcuni dei suoi 28 motori sono stati accesi per 400 millisecondi dal Centro di Controllo di Mosca al fine di testare il controllo dell'assetto in seguito all'installazione del grande laboratoio giapponese Kibo.

"Jules Verne è una nave spaziale incredibie: si stà comportando ben oltre le nsotre migliori speranze. ATV ha soddisfatto tutti i suoi compiti perfettamente, ed inoltre molte nuove funzionalità che non avevamo inizialmente pianificato sono state effettuate" ha detto Alberto Novelli, capo delle Operazioni Missione ATV al Centro di Controllo ATV.

Con il suo perfetto aggancio inaugurale con la Stazione, ATV ha risparmiato oltre 870 Kg di propellente, risorsa preziosissima per le periodiche attività di innalzamento dell'orbita della ISS.

Le performance di ATV sono state ovviamente notate anche dalla NASA sin dall'inizio della sua missione. L'amministratore Michael Griffin ha più volte speso parole di complimenti e di speranza per una collaborazione futura nell'esplorazione umana, incoraggiando lo sviluppo da parte dell'Europa di una capacità autonoma di accesso allo spazio.

Selezione Astronauti Europei

Scadono oggi i termini per presentare la propria domanda per la nuova campagna di selezione per candidati astronauti indetta dall' Agenzia Spaziale Europea (immagine, fonte ESA). Presentata alla stampa lo scorso 17 aprile all'ESA-ESRIN di Frascati, la selezione europea prevede di aumentare l'organico del Corpo Unico Astronauti Europeo ESA-EAC (European Space Agency-European Astronaut Centre) avente sede a Colonia, all'interno del complesso della DLR (Agenzia Spaziale Tedesca). EAC fu creato nel 1998 dall'unione degli astronauti nazionali dell'ESA in un unico gruppo.

L'ultima selezione europea risale al 1992. Da allora sono state effettuate solamente selezioni indette dalle varie agenzie spaziali nazionali.

La notizia importante è che l'Europa non è la sola ad aver avviato una selezione per astronauti: oltre alla NASA (i cui termini scadono il prossimo luglio), seguono Giappone e Canada. Il tutto sembra essere dovuto al fatto che nel 2009 partirà il primo corso NASA per astronauti "dopo" l'era Shuttle, finalizzato alla formazionne di astronauti per la Stazione Spaziale Internazionale e per il programma Constellation, che accoglierà quindi i candidati vincitori nelle varie selezioni mondiali.

Tornando alla selezione europea, dovrebbero essere quattro i posti messi a concorso, con altrettanti backup. Non sono previste quote nazionali, a differenza di quelli che erano gli accordi internazionali vigenti nel 1998 all'atto della creazione del corpo unico astronauti europeo.

In bocca al lupo a tutti gli aspiranti candidati astronauti europei, in particolare ai nostri italiani dallo staff di News Spazio.

domenica 15 giugno 2008

Le macchie bianche di Marte

(immagine, fonte NASA / JPL-Caltech / University of Arizona / Texas A&M)

Ecco un'altra meravigliosa immagine da Marte. Le due traccie lasciate sul terreno sono state fatte dal braccio robotico di Phoenix durante le operazioni di scavo per recuperare campioni da analizare.

In questa foto si vedono molto bene le aree bianche che in molti presumono possano essere ghiaccio .

sabato 14 giugno 2008

Missione STS-124 Discovery: Touchdown!

Dopo due settimane di missione nello Spazio è da poco atterrato lo Space Shuttle Discovery, al Kennedy Space Center, ore italiane 17:15 (immagine, fonte NASA).

La missione verso la Stazione Spaziale Internazionale è stato un grande successo. Con il montaggio del secondo segmento giapponese, il laboratorio Kibo, adesso la capacità di "fare ricerca" a bordo della ISS è fortemente aumentata. Sono infatti tre i laboratori scientifici attualmente presenti: l'americano Destiny, l'europeo Columbus ed il giapponese Kibo.

Gli astronauti del Discovery durante la loro missione hanno effettuato 217 orbite intorno alla Terra per un totale di 9,1 milioni di Km percorsi intorno alla Terra.

Si è trattato del 123° volo del programma Shuttle americano.

Mars Phoenix spopola su Twitter

In soltanto poche settimane la sonda Mars Poenix dal suolo di Marte ha già collezionato più di 20,000 persone che la seguono da Twitter, praticamente lo stesso numero che segue le notizie della CNN Breaking News (immagine, fonte NASA). Avevamo già parlato di Phoenix su Twitter in precedenza (qui), ma la notizia di oggi rappresenza un successo senza precedenti, proprio per la capacità di diffondere notizie "Spaziali", grazie anche alle caratteristiche specifiche di questo nuovissimo media, un micro-blog con post al massimo di 140 caratteri.

La cosa non è ovviamente passata inosservata alla NASA e sono in preparazione altri stream Twitter per altre missioni. Alcuni esempi? E' già possibile seguire su Twitter questi due stream
  • LRO_NASA (Lunar Reconnaissance Orbiter )
  • LCROSS (Lunar CRater Observing and Sensing Satellite)
mentre si preparano per il loro lancio in tandem per la Luna alla fine del 2008, e che forniranno mappe ed immagini con la più grande risoluzione mai ottentuta prima, in preparazione per le prossime missioni umane.

Altri canali Twitter della NASA sono in corso di realizzazione/test adesso. Un consiglio? Andate su Twitter e fate una ricerca!

venerdì 13 giugno 2008

I Robot Spaziali della ISS (parte 3): MSS (2)

(immagine, fonte Agenzia Spaziale Canadese)

In questo post continuo la descrizione del Mobile Servicing System, il sistema robotico del segmento americano sulla Stazione Spaziale Internazionale. Vediamo il secondo componente.


Mobile Base System


E' la piattaforma montata permanentemente sopra il Mobile Transporter (MT). Essa costituisce la base operativa di appoggio / parcheggio / lavoro sia per i dispositivi robotici che per gli astronauti.
Essa presenta molti componenti importanti: innanzi tutto vi sono quattro particolari "connettori di aggancio" per robot, di nome PDGF (Power Data Grapple Fixture) che forniscono, oltre ad un aggancio meccanico, alimentazione elettrica, connessione dati e connessione video.
MBS presenta anche punti di aggancio per gli astronauti che devono effettuare operazioni EVA. Possiede inoltre ulteriori agganci per "parcheggiare" payloads (Payload/ORU Accomodation, POA).

E' parte del contributo Canadese alla ISS ed è arrivata alla Stazione Spaziale Internazionale nel giugno 2002, con la missione Shuttle STS-111.

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giovedì 12 giugno 2008

Annunciato il primo volo privato verso la ISS

La società privata Space Adventures ha annunciato ieri 11 giugno 2008 che ha finalizzato un accordo con l'Agenzia Spaziale della Federazione Russia per lanciare la prima missione privata verso la Stazione Spaziale Internazionale (immagine, fonte NASA). La missione è schedulata per la seconda metà del 2011.
Questa missione avrà una capsula russa Soyuz-TMA completamente dedicata, con ben due posti disponibili, e non soltanto per astronauti privati, ma possibilmente disponibili anche per commercio, organizzazioni ed istituzioni.

Space Adventures è attualmente la prima ed unica società ad aver già mandato astronauti privati nella Stazione Spaziale Internazionale: nel 2001 Dennis Tito, il primo turista spaziale, seguito da altri quattro "colleghi".

Questo accordo contribuisce ad aumentare la capacità di lancio verso la Stazione Spaziale Internazionale, portando a compimento un nuovo importante passo verso una maggiore diffusione dell'accesso allo Spazio, ed aggiungo, è un altro segnale molto proveniente dal mondo dell' industria privata.

mercoledì 11 giugno 2008

Partito GLAST!

Piccolo aggiornamento per segnalare che alle 18:05 (ora italiana) di oggi la missione GLAST ha preso il via, partendo da Cape Canaveral su di un vettore Delta 2 (immagine a lato, fonte NASA TV).

C'è stato un piccolo ritardo di circa venti minuti dovuto ad un piccolo problema rilevato ad una stazione di controllo nell'oceano Atlantico.

La separazione dal secondo stadio del Delta 2 si è verificata dopo 75 minuti dal lancio.

I Robot Spaziali della ISS (parte 2): MSS (1)

(immagine, fonte NASA)

Il Mobile Servicing System è chiamato ad operare nel segmento US della Stazione Spaziale Internazionale. Le agenzie coinvolte sono la NASA e l'Agenzia Spaziale Candadese CSA.

MSS è composto dai seguenti cinque sottosistemi:
  • Mobile Transporter (MT)
  • Mobile Remote Servicer Base System (MBS)
  • Space Station Remote Manipulator System (SSRMS)
  • Robotic Workstation (RWS)
  • Special Purpose Dexterous Manipulator (SPDM o DEXTER)

Mobile Transporter

MT è l'elemento che si muove lungo i due binari della struttura portante che costituisce la Truss, l'infrastruttura esterna della Stazione Spaziale Internazionale, disposta trasversalmente all'asse su cui sono disposti i laboratori scientifici, ed alle cui estremità sono montati i giganteschi pannelli solari.

Si tratta di un componente altamente tecnologico: ha più di venti motori per effettuare correttamente gli spostamenti lineari in assenza di gravità, ed un meccanismo di ancoraggio alla Truss nel momento in cui si trova in uno dei dieci worksites (punti ben precisi della Truss). Ne percorre i suoi circa 100 metri di lunghezza in 50 minuti.

MT fornisce alimentazione elettrica, connessione dati e connessione video agli elementi che esso trasporta.

E' stato fornito dalla NASA ed è arrivato alla ISS con la missione Shuttle STS-110 (aprile 2002).

Al prossimo post!

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Al via oggi la missione GLAST

(immagine, fonte NASA)

E' previsto per oggi 11 giugno 2008 il lancio della missione NASA per l'astronomia delle alte energie GLAST (Gamma-ray Large Area Space Telescope), satellite americano in cui è forte anche contributo italiano.
La partenza del satellite avverrà nel pomeriggio da Cape Canaveral su di un vettore Delta II.

Si tratta di una importante tappa per lo studio dell'Universo indagando sulle alte energie dei raggi gamma, che vede l'ASI come partner fondamentale.

GLAST è dedicato allo studio delle sorgenti celesti di raggi gamma (le particelle che viaggiano nello spazio con la maggior energia di emissione), e con la sua sensibilità senza precedenti consentirà di ottenere informazioni altamente dettagliate su
  • buchi neri
  • stelle di neutroni
  • esplosioni di supernovae
  • lampi gamma
  • quasar
  • getti di particelle accelerate in prossimità di buchi neri
  • brillamenti solari
Ecco il riferimento dell'Agenzia Spaziale Italiana dedicato alla missione GLAST


lunedì 9 giugno 2008

La NASA a caccia di progetti di ricerca per la LUNA

La NASA ha recentemente presentato un bando per la ricerca di progetti di ricerca per l'Istituto di Scienze Lunari, situato in California al Centro di ricerca AMES (immagine, fonte NASA).
Nei termini di un Cooperative Agreement (un accordo di cooperazione) le proposte devono includere un programma di ricerca lunare interdisciplinare ed innovativo, con un occhio particolare all'esplorazione lunare. La NASA prevede di stanziare 8-10 Milioni di dollari per le ricerche.

La partecipazione è aperta a tutte le categorie di organizzazioni, sia americane che straniere, incluse industrie, istituti di istruzione, organizzazioni non-profit e centri di ricerca e sviluppo già finanziati a livello federale.

"La volontà dell'istituto è quella di supportare il lavoro di gruppo, portando un approccio multidisciplinare alla ricerca lunare", nelle parole di David Morrison direttore ad interim dell'istituto, "nostro obiettivo è quello di rafforzare la comunità di scienziati che si occupano della Luna ed incoraggiare gli studenti ad abbracciare questo campo".

L'agreement ed i termini di partecipazione sono a questo indirizzo:
http://nspires.nasaprs.com

Per maggiori informazioni sul "NASA Lunar Science Institute":
http://lunarscience.arc.nasa.gov

I Robot Spaziali della ISS (parte 1)

(Immagine, fonte ESA)

Come promesso un pò di tempo fa, questo post è il primo di una serie dedicata a descrivere i dispositivi robotici a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. In effetti più che di robot sarebbe più appropriato parlare di telemanipolatori, una specie di gru o carroponti, manovrati direttamente e completamente dagli astronauti a bordo della ISS. Nessuno di essi possiede infatti "l'intelligenza" necessaria per svolgere autonomamente task complessi.

I robot nella ISS vengono utilizzati per svariati compiti, tra i quali eccone i fondamentali:
  • supporto per l'assemblaggio dei moduli della Stazione stessa
  • ausilio per le attività extraveicolari, le passeggiate spaziali, in cui l'astronautia che deve eseguire particolari compiti fuori dalla Stazione viene ancorato ad una estremità del robot e trasportato a destinazione
  • supporto allo spostamento di vari "carichi paganti" (payload) della Stazione

Nella Stazione Spaziale Internazionale sono/saranno utilizzati tre tipi differenti di sistemi robotici:
  • Mobile Servicing System (MSS)
  • Japanese Experiment Module remote Manipulator System (JEMRMS)
  • European Robotic Arm (ERA)
Come vedremo questi sistemi robotici si differenziano sia per le agenzie spaziali che li hanno realizzati che per i siti della Stazione dove essi sono chiamati ad operare.

Innanzi tutto sono cinque le agenzie spaziali coinvolte insieme per lo sviluppo di tali sistemi robotici: l'agenzia spaziale Canadese, Americana, Giapponese, Europea e Russa. Nell'immagine di testa si vedono i siti di utilizzo dei vari robot: MSS nel segmento US, JEMRMS nella exposed facility Giapponese, ERA nel segmento Russo.

Nei prossimi post vedremo dettagliatamente ciascuno di questi dispositivi robotici.

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venerdì 6 giugno 2008

Cultura Spaziale

In questo intervento vorrei fare semplicemente da router, per segnalare un post molto interessante di Astrogation, un bel blog che si occupa di Spazio, questo.

Anche a me capita di osservare un pò a malincuore che il livello medio di cultura spaziale (o di Spacefaring per usare un termine più elegante) è piuttosto basso, specialmente in Italia.
Leggevo in questi giorni che in Giappone praticamente tutti, dai più piccini ai più anziani conoscono bene il laboratorio KIBO, che è in corso di installazione nella Stazione Spaziale Internazionale proprio adesso. Quanti di noi italiani conoscono il laboratorio COLUMBUS?
Eppure quando mi capita di parlare e di spiegare particolari fatti o situazioni, sempre in ambito spaziale, posso constatare che l'interesse è forte, e la curiosità non manca. E allora come mai questo "gap" spaziale?

Come mai domande fondamentali del tipo "Perchè andiamo nello Spazio?" hanno ancora bisogno di una risposta? Devo dire che speravo che tali risposte facessero ormai parte del bagaglio culturale di ciascuno di noi, uomini e donne di questo inizio di ventunesimo secolo.
E comunque se così non è pigliamo al balzo questa possibilità per parlare di Spazio, per diffondere informazione (corretta!) e contribuire a far circolare le idee.

E mentre passo questa riflessione ai grandi media, noi piccoli "Space Enthusiastics" possiamo sfruttare i nuovi media (questo blog ne è un esempio) che offrono davvero tantissime possibilità.
Un esempio significativo è senz'altro l'uso che la NASA stà facendo di Twitter e FaceBook per dare notizie sulle missioni Phoenix e STS-124.

Lo Spazio ci riguarda nel quotidiano, da parecchi decenni ormai...

mercoledì 4 giugno 2008

Anche Discovery STS-124 su Twitter

Faccio seguito ad un precedente post (questo) in cui segnalavo che la sonda Phoenix è "visibile" anche su Twitter e su FaceBook, perchè ho trovato che anche la missione Shuttle STS-124 ha un suo spazio su Twitter, qui (immagine, fonte NASA).

L'importanza dei nuovi media...

martedì 3 giugno 2008

Stazione Spaziale Internazionale: parliamo di soldi

(foto, fonte NASA)

Mentre la Stazione Spaziale Internazionale continua a crescere con l'arrivo del laboratorio scientifico giapponese, mi capita sempre più spesso di parlare con persone "non addette ai lavori", e di rendermi conto che sono veramente poche le informazioni diffuse e/o recepite su questo grande progetto.
Uno degli obiettivi di questo blog è proprio quello di dare informazioni sul mondo dello spazio, e quindi prendo la palla al balzo, da buon Space Enthusiastic. E vorrei affrontare proprio una questione molto delicata, ossia, parlare di soldi: quanto ci costa la Stazione Spaziale Internazionale?

Sono sempre molto ricorrenti domande sull'utilità delle missioni spaziali, sui suoi costi, su come si potrebbero spendere meglio gli ingenti fondi che l'astronautica richiede. Sono certamente domande più che legittime.

Personalmente speravo che le risposte fossero ormai consolidate nella cultura di ognuno di noi vivendo in questo inizio di ventunesimo secolo, ma evidentemente così non è. Ed allora considero questa una preziosa opportunità per dare un pò di informazioni utili.
Dunque: il progetto Stazione Spaziale Internazionale è il più grande sforzo dell'umanità per la realizzazione di un avamposto spaziale abitato in orbita, specificatamente adibito a compiti civili e pacifici. Vi rimando a questo post per ulteriori dettagli.

Ciò che mi interessa in questo momento è fare luce su quanto costa a ciascuno di noi Italiani/Europei partecipare a questa "avventura". Il costo complessivo di tutta la ISS è attualmente valutato intorno a 100 Miliardi di Euro circa. Il contributo europeo per tale progetto è di circa 9 Miliardi di Euro, posizionandosi al terzo posto dopo Stati Uniti e Russia.
Se prendiamo proprio quest'ultima cifra e la dividiamo per i 300 Milioni di cittadini europei, e ne spalmiamo il risultato lungo un arco di circa trent'anni (accordi internazionali, progettazione, realizzazione e suo utilizzo) otteniamo la cifra finale, pari ad 1 Euro.

Cioè a ciascuno di noi cittadini europei, la Stazione Spaziale Internazionale costa 1 Euro l'anno per trent'anni.

Io dico che si puo fare! E voi che ne pensate?

Kibo: il terzo laboratorio della ISS



Mentre gli equipaggi del Discovery e della Stazione Spaziale Internazionale sono a lavoro per installare il nuovo laboratorio giapponese (JEM, Japanese Experiment Module) ad una delle porte di connessione del nodo 2 della ISS, vediamo che cosa è Kibo. L'immagine mostra il laboratorio completo (fonte NASA).

Il modulo principale è un cilindro di 11,2 metri di lunghezza per 4,4 di diametro, dal peso di circa 15,9 tonnellate. E' il modulo più lungo di tutta la Stazione Spaziale Internazionale.
A dispetto però della sua lunghezza, esso contiene 10 rack standard per esperimenti (ISPR - tratterò di questi rack in un post dedicato), al pari del laboratorio europeo Columbus.

Al di "sopra" di Kibo sarà montato il suo modulo logistico, l' ELM-PS arrivato alla stazione lo scorso marzo.

Connessa ad una estremità di Kibo ci sarà la piattaforma per esperimenti nel vuoto spaziale, la sua Exposed Facility, che arriverà alla Stazione Spaziale Internazionale in una successiva missione Shuttle.
Si tratta di una piattaforma esposta al vuoto esterno, divisa in varie zone atte ad ospitare esperimenti scientifici. In particolare c'è posto per ospitare contemporaneamente un massimo di dieci "payload" aventi le dimensioni di 1,85m x 0,8m x 1,0m, e dal peso massimo di 500 kg.

Per lavorare nella piattaforma esterna verrà utilizzato il JEMRMS, il sistema robotico giapponese, composto dai due bracci MA e SFA, che saranno montati proprio in questa missione Shuttle.

Una caratteristica importante di Kibo è la possibilità di trasferire oggetti dalla piattaforma esterna all'interno del laboratorio senza effettuare passeggiate spaziali, ma solo utilizzando il JEMRMS ed una camera di interfaccia, posta alla fine del modulo Kibo: il braccio robotico cattura un oggetto da trasferire e lo deposita in tale camera. Ne chiude la posta esterna, dopodichè dall'interno è possibile accedervi.

L'agenzia spaziale giapponese ha aperto un apposito sito web per Kibo.

domenica 1 giugno 2008

Discovery è partito!

(immagine, fonte NASA)

Lancio perfetto! E' sempre una emozione fortissima vedere il lancio di uno Shuttle!
Ieri, ora italiana 23:02, dalla piattaforma 39A del NASA Kennedy Space Center lo Space Shuttle Discovery è partito alla volta della Stazione Spaziale Internazionale.

A bordo il terzo laboratorio scientifico che diventerà parte della ISS. Si tratta di Kibo, il maggiore contributo giapponese alla Stazione Spaziale Internazionale.

Insieme all'equipaggio, a bordo della navetta c'è anche Buzz Lightyear, il bambolotto-astronauta di Toy Story, il film Disney-Pixar del 1995. Suo compito sarà quello di lanciare una programma comune Nasa-Disney per esortare gli studenti "a Terra" allo studio delle materie scientifiche.

E' questo il terzo dei cinque voli Shuttle previsti per il 2008, la 123-esima missione Space Shuttle in assoluto, la 26-esima verso la Stazione Spaziale Internazionale.

Durante il primo giorno dopo il lancio l'equipaggio effettuerà una prima ispezione esterna dell'Orbiter utilizzando il braccio robotico Canadarm a bordo del Discovery e la sua telecamera posta ad una delle sue estremità.

Discovery si aggancerà alla Stazione Spaziale Internazionale alle ore 1:54 p.m. EDT (19:54 ora italiana) di lunedì 2 giugno.