Ecco un piccolo approfondimento sulla prossima missione NASA diretta verso la Luna, a cui abbiamo fatto cenno in un post precedente. Si tratta del primo ritorno al nostro satellite dopo tanto tempo da pante dell'ente Americano. Stiamo parlando della missione LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter), che utilizzerà le tecnologie attualmente più avanzate per realizzare una più dettagliata mappa della superficie lunare, per cercare risorse come il ghiaccio e per monitorare il livello di pericolo indotto dalle radiazioni ambientali per una missione umana (immagine, fonte NASA).
LRO è il satellite più avanzato che la NASA abbia mai costruito fino ad ora, in grado di fornire dati ed informazioni impossibili da determinare solamente pochi anni addietro.
Dalla chiusura del programma Apollo nel 1975, si è aspettato fino agli anni ’90 per avere altri satelliti americani in orbita sulla Luna: la sonda Clementine ed il Lunar Prospector hanno trascorso mesi raccogliendo informazioni ed inviandole a Terra.
Ma la precisione di LRO è unica: esso orbiterà per circa un anno in orbita polare ad un’altezza di circa 50Km, una quota mai raggiunta rispetto ai 100-200 Km dei suoi predecessori americani (ma anche facendo riferimento alle più moderne sonde di altri paesi, il cinese Chang’e ed il giapponese Kaguya, entrambi lanciati nel 2007). Orbitare “così vicino” alla Luna si tradurrà in immagini ad alta risoluzione, mappe molto più dettagliate e misurazioni di temperatura estremamente più accurate.
La sonda è equipaggiata con sei nuovi strumenti, due dei quali per la prima volta nello spazio: un telescopio chiamato CRATER (Cosmic Ray Telescope for the Effect of Radiation) per lo studio dei raggi cosmici, dotato di un nuovo tipo di sensore in grado di misurare il livello di radiazione non solamente nello spazio ma anche sulla superficie della Luna come percepito dagli astronauti di una prossima base lunare, e quindi con la possibilità di realizzare opportune schermature.
Il secondo strumento al suo debutto in attività spaziali è LOLA (Lunar Orbiter Laser Altimeter), un altimetro laser in grado di misurare la distanza tra la sonda e la superficie lunare con la precisione di ben 10 centimetri, con una frequenza di 28 misurazioni al secondo. Ciascuna di queste consiste di cinque impulsi laser inviati verso la superficie ed altrettanti ricevitori a bordo, per un totale di 140 misurazioni al secondo.
Tutto questo darà modo agli scienziati di realizzare una mappa ad alta densità della superficie della Luna, per studiarne le proprietà, le caratteristiche dei crateri e per identificare grandi aree preferibilmente pianeggianti in previsione dell’atterraggio dei grossi moduli abitati per una base permanente.
Gli altri quattro strumenti a bordo di LRO (DLRE - Diviner Lunar Radiometer Experiment, LAMP - Lyman Alpha Mapping Project, LEND - Lunar Exploration Neutron Detector, LROC - Lunar Reconnaissance Orbiter Camera) avranno vari i compiti, tra cui generare immagini ad alta risoluzione e mappe della Luna, misurare la temperatura sulla superficie per identificare potenziali depositi di ghiaccio d'acqua, cercare idrogeno nelle regioni polari.
LRO fa parte della nuova visione della NASA per l’Esplorazione Spaziale, ed è schedulato per partire a fine 2008 a bordo di un razzo Atlas V 401 dalla Air Force Station di Cape Canaveral in FLorida. Dopo quattro giorni di viaggio raggiungerà l'orbita lunare ed inizierà così il suo anno di attività, fornendo a Terra molti più dati di tutte le missioni Apollo messe insieme.
In effetti, se un solo satellite ci fornirà più informazioni delle missioni Apollo, non era meglio investire i fondi direttamente in questa tecnologia invece di scendere sulla Luna? Così magari sarebbe stato più prossima la possibilità di costruire una base lunare... o il fatto di scendere sulla Luna è stato un risultato della corsa allo spazio fra USA e URSS?
RispondiEliminaIn ogni caso speriamo che vengano recuperati dati in quantità e che la NASA li renda pubblici come le missioni SRTM e LandSat.
Ciao, grazie per la tua domanda.
RispondiEliminaTieni conto che la tecnologia di LRO è di quaranta anni più avanti di quella delle missioni Apollo. A quell'epoca non erano neanche pensabili gli strumenti che abbiamo oggi.
Certo, Apollo faceva parte della corsa allo spazio, ma l'avanzamento nelle discipline scientifiche e nelle tecnologie che sono state necessarie per arrivare sulla Luna nel lontano 1969 è stato alla base di ciò che abbiamo oggi, e ci ha portato alle tecnologie che saranno in LRO.
Sì, i dati prodotti dalla missione saranno depositati nel "Planetary Data System", un repository pubblico di dati scientifici planetari.
Ciao.
Ho capito, grazie per le risposte, erano cose che non sapevo.
RispondiEliminaSono in trepidante attesa dei dati che arriveranno da LRO.