E' ormai di qualche giorno fa la notizia che la sonda Mars Odyssey ha trovato evidenze di sale nelle regioni sud di Marte.
Un gruppo di scienziati dell'Università di Hawaii, Honolulu, ha trovato circa 200 luoghi distinti, nelle regioni sud di Marte, tutti aventi caratteristiche spettrali compatibili con la presenza di "cloruri" (minerale che è parte di molti "sali", compreso il cloruro di sodio, il comunissimo sale da cucina). Potrebbe trattarsi di luoghi una volta sommersi d'acqua, che poi evaporando hanno lasciato depositi minerali come unica testimonianza di sè. La foto a lato (fonte NASA / JPL-Caltech / Arizona State University / University of Hawaii) mostra tali depositi colorati di blu (falsi colori).
Gli scienziati sono arrivati a queste conclusioni analizzando i dati della sonda Mars Odyssey, ed in particolare di un suo strumento, il THEMIS (Thermal Emission Imaging System), uno spettrometro all'infrasosso, un dispositivo cioè in grado di identificare con grande precisione i minerali presenti sulla superficie di Marte, "osservandola" direttamente dall'orbita.
Gli scienziati ritengono che i depositi di sale si siano formati circa 3.5 - 3.9 miliardi di anni fa. Si pensa infatti che Marte nella sua storia abbia avuto periodi climatici intermittenti, con condizioni più umide e più calde di adesso.
La grande importanza della presenza di sale stà nel fatto che ciò apre una nuova strada alla ricerca di possibili evidenze di una passata presenza di vita nel pianeta rosso. Fino ad ora infatti gli scienziati si erano concentrati solo su alcuni siti che mostravano evidenze di argilla e solfati. L'argilla indica normalmente climi acquosi, ed i solfati possono essersi formati in seguito ad evaporazione di acqua. Per sua natura i depositi di sale indicano la passata presenza di notevoli quantità di acqua, che durante la lenta evaporazione potrebbe essere restata confinata in pozze, le quali potrebbero essere state un habitat privilegiato per la presenza di vita.
Se la vita sia mai esistita su Marte è la domanda più importante che guida la ricerca sul pianeta rosso. Sulla Terra il sale è un ottimo "strumento" per conservare materiale organico. Batteri sono stati riportati in vita in laboratorio dopo essere stato conservati "sotto sale" per milioni di anni.
La recente scoperta dimostra l'enorme valore che la missione Mars Odyssey continua ad evere negli anni.
Mars Odyssey è certamente una delle missioni NASA più importanti per la futura esplorazione di Marte. E' infatti di primaria importanza per la ricerca ed individuazione di invasi sotterranei di acqua e di ghiaccio, luoghi che sarebbero fondamentali per selezionare possibili zone di atterraggio per successive missioni, anche abitate.
Poter contare su (grandi) riserve d'acqua presenti direttamene "in situ", renderebbe molto più agevole "progettare" una base sul pianeta Rosso: acqua da bere, la sua trasformazione in ossigeno ed idrogeno, osigeno da respirare, ossigeno ed idrogeno da utilizzare come combustibile per razzi... sono tutte importanti opzioni con forte impatto sulle missioni future.
Lanciato il 7 Aprile 2001 da Cape Canaveral, Florida, il Mars Odyssey ha raggiunto Marte il successivo 24 Ottobre ed ha iniziato il suo lavoro di mappatura della sua superficie il 19 Febbraio 2002, dopo aver completato la manovra di "aerobraking", una tecnica per sfruttare l'atmosfera di Marte per frenarne la traiettoria di arrivo e posizionare la sonda nell'orbita di destinazione risparmiando sul combustibile. La sua missione è stata prolungata fino al prossimo settembre 2008 per osservare variazioni di fenomeni lenti come il ghiaccio polare, nuvole e tempeste di vento.
Mars Odyssey svolge anche il compito di ripetitore verso la Terra per i dati che provengono dai rover Spirit ed Opportunity.
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